Regolamento BYOD - Bring your own device

 

BYOD

 

Bring Your Own Device (BYOD), in italiano “porta il tuo dispositivo”, è un espressione che descrive quelle politiche aziendali che in tutto il mondo consentono agli impiegati di utilizzare i propri dispositivi personali in ambiente di lavoro.

Il ricorso a politiche attive per il BYOD in ambito educativo viene espressamente previsto, attraverso una specifica azione, dal Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca “per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale”.

L’obiettivo è quello di “alleggerire” le classi da strumentazioni informatiche costose ed ingombranti, per promuovere una didattica digitale basata sull’integrazione dei dispositivi elettronici personali degli studenti e degli insegnanti (smartphone, tablet e PC portatili) con le dotazioni tecnologiche degli spazi scolastici.

Il valore aggiunto del BYOD è proprio l’aspetto inclusivo, ovvero la possibilità di lavorare a scuola per lo studente con tutto quello che è possibile utilizzare anche a casa. Il proprio familiare strumento può essere sempre a disposizione, facilitando sicuramente l’apprendimento.

È evidente che l’impatto del BYOD in classe non è riferito solo alla disponibilità ampliata e variegata di tecnologia, ma si avverte sui piani dell’organizzazione della classe e delle scelte metodologico didattiche e non ultimo su quello meramente tecnico, ma non meno importante, della sicurezza d’uso.

Per questo il BYOD che si basa sulla condivisione di tecnologia, ma soprattutto di intenti e obiettivi, richiede a docenti, studenti e famiglie consapevolezza.Esistono nelle scuole regolamenti che lo disciplinano, spesso inseriti nei Patti di Corresponsabilità.

Al Byod è inoltre dedicato un documento specifico che fissa l’accordo d’uso e gli impegni reciproci tra scuola, docenti, studenti, famiglia.

REGOLAMENTO BYOD

Nel modello didattico della Flipped Classroom o classe capovolta, in cui è incentivata la partecipazione attiva e collaborativa degli studenti, l’uso delle tecnologie personali a casa e a scuola è parte integrante del progetto didattico e trasforma radicalmente l’organizzazione dell’insegnamento.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, nel 2015 aveva anticipato il tema dell’uso dei dispositivi personali a scuola e oggi il documento “Dieci punti per l’uso dei dispositivi mobili a scuola” presentato a gennaio 2018 dal Ministero sancisce non solo la legittimità, ma anche il valore della metodologia BYOD.

In ultimo è bene evidenziare l’importanza del BYOD nell’ambito dell’educazione civica digitale in cui nei macroambiti di competenza troviamo sia la dimensione della conoscenza dei propri dispositivi e delle applicazioni installate, che la cittadinanza digitale come momento di sviluppo della propria identità digitale.